Pornografia del terrorismo (Franco Angeli) by Jean Baudrillard

Pornografia del terrorismo (Franco Angeli) by Jean Baudrillard

autore:Jean Baudrillard [Baudrillard, Jean]
La lingua: eng
Format: epub
editore: Franco Angeli Milano
pubblicato: 2019-11-24T23:00:00+00:00


Non c’è alcuna metafisica in tutto ciò: sono stati oggettivi del sistema. Potete applicare la tesi alla circolazione automobilistica o al sistema di circolazione della responsabilità – è la stessa cosa. Libertà, sicurezza, terrore: abbiamo oltrepassato queste tappe successive in tutti i campi. Responsabilità personale, poi controllo (assunzione della responsabilità da parte di un’istanza oggettiva), poi terrore (responsabilità generalizzata e ricatto della responsabilità).

È per correre ai ripari, per far cessare lo scandalo della morte accidentale (inaccettabile per il nostro sistema di libertà, di diritto e di produttività) che s’insediano i grandi sistemi di terrore, cioè di prevenzione della morte accidentale attraverso la morte sistematica e organizzata. È questa la nostra situazione insieme mostruosa e logica: i sistemi di morte mettono fine alla morte come accidente. Ed è questa logica che il terrorismo cerca disperatamente di spezzare sostituendo alla morte sistematica (al terrore) una logica selettiva: quella dell’ostaggio.

(Anche il Papa, offrendosi come vittima, sostitutiva agli ostaggi di Mogadiscio, cerca di sostituire al terrore anonimo una morte elettiva, un sacrificio, simile al modello cristico del riscatto universale – ma questa offerta è parodistica senza volerlo, infatti essa indica una soluzione e un modello affatto impensabili nei nostri sistemi attuali, la cui risorsa è precisamente non il sacrificio, ma lo sterminio, non la vittima eletta, ma l’anonimato spettacolare). Anche il sacrificio dei terroristi, che tentano di risolvere la situazione con la loro stessa morte, non ha niente di espiatorio, non fa che sollevare per un istante il velo del terrore anonimo.

Non c’è niente da riscattare, perché gli uni come gli altri, i terroristi come gli ostaggi, hanno perduto il loro nome: sono diventati tutti innominabili.

Non hanno più nemmeno territorio. Si è parlato dello “spazio del terrorismo”: gli aeroporti, le ambasciate, gli spazi suddivisi, le zone non territoriali. L’ambasciata è lo spazio minimo attraverso il quale si può prendere tutto un paese straniero in ostaggio. L’aereo, con i suoi passeggeri, è una particella, la molecola errante di un territorio nemico, dunque non è già quasi più un territorio, dunque è già quasi un ostaggio, dato che prendere qualcosa in ostaggio è strapparlo al suo territorio per trasferirlo nell’equilibrio del terrore. Esso oggi è ovunque la nostra condizione normale e silenziosa, ma si materializza in modo più visibile nello spazio orbitale, lo spazio siderale che oggi ovunque incombe sul nostro.

È sulla no man’s land del terrore che ormai si regge l’ordine del mondo: è da questo luogo, in qualche modo extraterritoriale, extraplanetario, che il mondo è letteralmente preso in ostaggio. Ecco il significato dell’equilibrio del terrore: il mondo è reso collettivamente responsabile dell’ordine che vi regna – se qualcosa dovesse pericolosamente infrangere questo ordine, il mondo dovrebbe essere distrutto… E donde può essere più efficacemente distrutto se non da quei luoghi fuori del mondo che sono i satelliti e le bombe in orbita? E di lì, da quel luogo che non è definitivamente più un territorio, che tutti i territori sono idealmente neutralizzati e tenuti in ostaggio. Siamo diventati satelliti dei nostri satelliti.

Lo spazio del terrorismo non è differente dallo spazio orbitale del controllo.



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